Gemma De Filippis è un esempio di donna per le nuove generazioni. Perché? Perché si è realizzata e si sta realizzando nel suo ruolo di madre, di imprenditrice e di scrittrice. Fieramente italiana, oggi è l’amministratore unico di un’ importante agenzia del lavoro del Ticino ‘’ Point Service SA’’ sempre disponibile a cercare soluzioni per il bene del prossimo. Rilascia un’intervista esclusiva per Tota Pulchra presentandoci il suo nuovo libro ‘’50 motivi per rispettare se stessi’’.

Gentilissima Signora De Filippis, lei Italiana nata in Germania ed ora in Svizzera. Ci vuole parlare di lei?

Buongiorno e grazie per avermi nuovamente invitata presso di voi.

Come fa giustamente notare non posso certo definirmi una donna che è rimasta ferma nello stesso posto. E non lo sarò certo negli anni a venire. Proprio perché la vita mi ha portata a girare e vivere in paesi diversi ho potuto apprezzare gli insegnamenti che le varie culture dove ho vissuto mi hanno donato. Ǫuesto mi ha spinta poi a continuare questo viaggio, oggi sono venuta a vivere in Svizzera perché qui ho lavorato per creare le basi solide per le mie attività imprenditoriali.

Dal 2016 è amministratore unico del centro interinale ”Point service” a Mendrisio (Svizzera). Che differenza ha trovato tra l’ambiente lavorativo elvetico e quello italiano?

Ci tengo a sottolineare che di Point Service ne sono anche la titolare oltre che per le altre aziende che al momento posseggo e dirigo. Provengo da una esperienza ventennale come imprenditrice in Italia che mi ha formata sotto tanti aspetti e non solo quelli professionali, come donna e madre single ho dovuto affrontare innumerevoli discriminazioni, ho dovuto sempre lavorare il doppio se non il triplo per dimostrare le mie vere buone intenzioni e le mie capacità imprenditoriali, ma alla fine di tanto duro lavoro e sacrificio ho potuto raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissata, tra questi anche quello di avviare una attività imprenditoriale in Svizzera, e così è stato quando nel 2016 ho acquisito Point Service potendo così dare forma alla mia visione di business, trasformando Point Service in una azienda efficace e sempre al passo con i tempi. Modello che ho poi replicato nelle mie altre attività che negli ultimi anni ho avviato. Ogni paese ha i suoi pregi e i suoi difetti, spetta alle brave persone con grande forza di volontà operare in modo da coniugare al meglio le singole qualità delle due nazioni e dei popoli che le abitano. Ǫuesto è chiaramente un modello che dovrebbe essere sempre adottato in ogni occasione.

Che impatto ha avuto l’esperienza degli anni della pandemia Covid sulla sua vita? Sono stati anni di cambiamenti importanti?

Come per tutti, anche se per ognuno in maniera diversa, la pandemia ha segnato un punto di svolta, uno di quegli angoli che una volta superati non ti consentono di tornare indietro, abbiamo infatti assistito a cambiamenti nelle nostre abitudini importanti e ormai permanenti, ribadisco ognuno a modo suo. Abbiamo anche raggiunto una nuova consapevolezza su tanti aspetti come la fragilità dell’ambiente l’assenza, o quasi di coscienza sulle reali problematiche dell’umanità e su tanti altri aspetti che ci coinvolgono più direttamente di quanto, prima della pandemia, riuscivamo a percepire.

Abbiamo inoltre assistito ad una decisa accelerazione nel compound informatico, proiettando tutti i settori nella direzione di colmare un divario che ormai non era più sostenibile. Ǫuesto ha fatto anche sì che gran parte dei processi si siano molto velocizzati e non per questo ciò è stato un bene, abbiamo infatti assistito a tante realtà in crisi proprio perché non sono riuscite a stare al passo, questo è accaduto anche per le persone, in molti ormai si lamentano della “velocità” della vita e questo proprio perché anche loro come le aziende non sono riusciti a seguire l’ondata di “aggiornamenti” dopo la pandemia. Ho anche avuto modo di notare che il vero danno la pandemia lo ha fatto alla fine della stessa, tantissime persone si sono chiuse in loro stesse. Brutti sentimenti come il rancore, l’avidità, le gelosie sono emersi dall’ombra, tante di queste situazioni le vivo sulla mia pelle, in certi periodi quasi quotidianamente, ho potuto vedere con i miei occhi quanto certe persone siano palesemente cambiate, a volte sono diventate anche più cattive e rabbiose.

Ultimamente ha scritto un libro ”50 motivi per rispettare se stessi”. Ǫuale è stata la sua genesi e soprattutto quale è la sua finalità?

Proprio durante l’emergenza pandemica mi sono ritrovata chiusa in casa, e anche se grazie a dei precisi piani strategici attuati nelle mie aziende con mesi di anticipo eravamo già pronti al lavoro da remoto, mi sono ritrovata con un gran numero di momenti “morti” della giornata, oltre ad aver perso il contatto fisico con le persone, mi attivai tanto sui social media e uno degli strumenti più efficaci per parlare con chi mi seguiva è risultato essere “l’articolo di Linkedin”. Ne ho scritti un centinaio circa e spinta dai tanti commenti di apprezzamento espressi anche in forma privata, mi sono decisa a selezionarne alcuni e legarli secondo un filo logico. Ho cercato di dare spazio a quegli articoli che avevano aiutato le persone a risolvere i loro problemi personali prendendo spunto dalle mie vicissitudini e come le avevo affrontate e risolte.

Lei sta rilasciando questa intervista per un’associazione di ispirazione cattolica. Che ruolo ha per lei la fede in Dio?

Ha un ruolo fondamentale sin da quando ero bambina. Non avendo un rapporto con i miei genitori, troppo anaffettivi e chiusi al dialogo con noi figli e troppo presi dalle loro responsabilità, ho sempre e solo parlato con Dio. Lui era il mio confidente il mio amico più grande. A lui chiedevo aiuto e consigli. A lui mi rivolgevo per sapere cosa avrei dovuto fare chiedendogli consigli attraverso dei piccoli segnali che tempestivamente arrivano, per le risposte che non sapevo darmi. In lui mi rifugiavo quando soffrivo per chiedergli forza e azioni e per reagire.

Che rapporto? Totalitario e non mi sono mai sentita davvero sola perché c’è sempre stato e sempre ci sarà così come credo nella forza dell’universo. Non so davvero dove finisce l’uno e inizia l’altro o forse sono la stessa cosa!

Tutto ciò accade ancora oggi, non mi addormento mai la sera senza aver ringraziato Dio per le prove del giorno affrontate e per avermi aiutata a superarle così come lo ringrazio per la protezione che dà ai miei cari tutti e a me stessa. Io non sono mai sola perché so di avere lui e tutto l’universo che mi ama. ecco questo rappresenta Dio per me e mi aiuta ad essere la persona che sono.

 

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