Oggi, l’evoluzione dell’intelligenza artificiale è presente in molti aspetti della nostra vita quotidiana. L’intervista con Antonio Dina ci fornisce una visione approfondita di questo campo. Con oltre 30 anni di esperienza nel settore IT, Dina condivide le sue riflessioni sulle origini dell’IA e sui progetti significativi che ha guidato. Parla anche delle sfide etiche che ha affrontato.

Dalla nascita dei primi modelli di IA ai recenti sviluppi delle tecnologie avanzate come i transformer, il suo percorso è ricco di spunti. Questi offrono una comprensione non solo dell’evoluzione tecnica, ma anche dell’impatto sociale e delle competenze necessarie per lavorare in questo settore in continua trasformazione.

Inizio nell’IA: Cosa ti ha spinto a scegliere una carriera nell’intelligenza artificiale e quali sono stati i tuoi primi passi in questo campo?

L’intelligenza artificiale (IA) ha una storia che risale al 1956, quando il termine fu coniato durante una conferenza al Dartmouth College. Inizialmente limitata a calcoli semplici, l’IA ha visto un’evoluzione significativa grazie ai progressi tecnologici e alla disponibilità di grandi quantità di dati. Dopo oltre 30 anni nel settore IT, ho osservato come l’IA sia passata da un’applicazione specialistica a una risorsa essenziale per le aziende, utilizzata per ottimizzare processi e migliorare previsioni.

L’introduzione dei modelli transformer nel 2017 ha rivoluzionato il settore, consentendo una gestione avanzata del linguaggio naturale. Nel 2022, l’IA ha raggiunto una visibilità mainstream, attirando l’attenzione di esperti e investitori. Questa accessibilità ha aperto nuove opportunità applicative, trasformando l’IA in una tecnologia fondamentale per vari settori, dall’assistenza sanitaria alla produzione creativa.

Oggi, è cruciale che i leader tecnologici riconoscano i trend a lungo termine e l’impatto delle tecnologie emergenti per garantire un vantaggio competitivo. L’IA è sempre più pervasiva e richiede un approccio etico e responsabile per massimizzare il suo potenziale positivo nella società.

Progetti di IA: Puoi condividere un esempio di un progetto di intelligenza artificiale che ritieni particolarmente significativo e quale impatto ha avuto?

Tra il 2010 e il 2020, ho lavorato in laboratori di ricerca e sviluppo che hanno creato progetti innovativi nell’intelligenza artificiale (IA) e nell’analisi dei dati. Questi progetti hanno portato a cambiamenti importanti nel settore IT.

Uno dei progetti più significativi è Edgeline, lanciato nel 2015. Questo progetto ha risposto alla crescente necessità di elaborare dati in tempo reale sul campo. Spostando la potenza di calcolo vicino alla fonte dei dati, Edgeline ha migliorato l’efficienza operativa in settori come la produzione, l’automotive e l’energia. Ha ridotto la latenza e ha reso possibile una manutenzione predittiva molto precisa.

Nel 2017, è stata introdotta InfoSight, una piattaforma IA per la gestione delle infrastrutture. InfoSight utilizza l’analisi predittiva per prevenire problemi operativi e ottimizzare le prestazioni dei data center. Grazie alla sua capacità di auto-apprendimento, il sistema identifica e risolve autonomamente potenziali problemi, riducendo le attività di manutenzione e i tempi di inattività, e fornendo agli amministratori IT previsioni utili per migliorare le prestazioni complessive.

Difficoltà etiche: Quali sono le sfide etiche più grandi che hai affrontato lavorando con l’intelligenza artificiale e come le hai affrontate?

Uno dei dilemmi etici più difficili che ho affrontato nell’intelligenza artificiale riguarda la responsabilità. Le decisioni dei modelli AI possono avere un grande impatto. Questo è particolarmente vero in settori sensibili come il riconoscimento facciale e la gestione dei dati personali. È importante assicurarsi che le tecnologie che creiamo non siano usate per scopi dannosi o discriminatori. Dobbiamo anche ridurre i bias algoritmici che possono colpire i gruppi vulnerabili.

Per affrontare queste sfide, abbiamo adottato linee guida chiare e processi di revisione etica interna. Collaboriamo con esperti di etica e regolamentazione. Questo rende trasparente ogni fase dello sviluppo e assicura che i dati siano gestiti con rispetto per la privacy. Credo sia fondamentale avere un approccio responsabile e collaborativo. La fiducia nel potenziale dell’IA deve essere costruita sulla sicurezza e sul rispetto per ogni utente e comunità.

Futuro dell’IA: Come vedi l’evoluzione dell’intelligenza artificiale nei prossimi anni? Ci sono aree specifiche in cui prevede una crescita significativa?

Una proposta intrigante per l’evoluzione dell’intelligenza artificiale è il concetto di Fractal AI, che suggerisce l’uso di sistemi basati su una struttura ricorsiva simile a un frattale. In questo modello, i principi fondamentali della cognizione e dell’apprendimento si ripetono a diversi livelli di complessità, permettendo di creare modelli scalabili e adattabili.

L’intelligenza non si costruisce solo aggregando grandi dataset o aumentando la potenza computazionale, ma replicando pattern di apprendimento in strutture a più livelli. Ogni strato del modello imita il precedente, applicando gli stessi principi su scale diverse, consentendo un apprendimento coerente anche in contesti complessi. Questo approccio potrebbe rendere l’IA più intuitiva nell’interazione con ambienti meno strutturati e migliorare l’interpretabilità dei sistemi, rivelando pattern comuni nei processi decisionali.

Se questa ipotesi si realizza, potrebbe rappresentare uno sviluppo rivoluzionario, dando vita a modelli di IA capaci di astrazione e adattamento, simili ai principi di apprendimento umano.

 

Competenze emergenti: Quali competenze ritieni siano essenziali per i professionisti che vogliono lavorare nel campo dell’intelligenza artificiale oggi?

Per chi intende inserirsi nell’odierno campo dell’intelligenza artificiale, le competenze fondamentali si estendono ben oltre le tradizionali abilità tecniche, inglobando aspetti strategici e etici che riflettono la complessità di questo settore.

Uno dei temi chiave è il business di piattaforma, dove la creazione di ecosistemi IA interconnessi richiede che i professionisti non solo comprendano le dinamiche dell’apprendimento automatico e dei dati, ma sappiano anche come strutturare modelli di business scalabili. In un contesto di piattaforme, le competenze di data engineering e machine learning sono essenziali per costruire sistemi che possano integrarsi facilmente con i dati esterni, creare valore e generare network effects (effetti di rete) che amplificano il valore di una piattaforma man mano che aumenta il numero di utenti e dispositivi connessi.

Un’altra competenza cruciale è la capacità di comprendere il fenomeno del colonialismo digitale dell’IA, che fa riferimento al rischio che grandi piattaforme IA globali dominino i mercati locali, limitando le scelte e imponendo logiche estranee ai contesti socio-culturali delle aree in cui operano. I professionisti devono saper affrontare le sfide etiche legate alla raccolta e gestione dei dati, evitando dinamiche di sfruttamento e assicurandosi che lo sviluppo dell’IA sia rispettoso delle diversità culturali e dei diritti di sovranità digitale dei paesi.

Questo richiede competenze in ethical AIprivacy by design e un’abilità di analisi critica delle tecnologie globali per comprendere l’impatto locale e promuovere soluzioni che siano inclusive e rispettose delle normative di ciascun mercato.

Oltre alle conoscenze tecniche, è fondamentale avere una visione strategica sul business di piattaforma e una consapevolezza etica sui potenziali effetti del colonialismo digitale. Queste competenze consentiranno ai professionisti di contribuire non solo allo sviluppo di tecnologie IA innovative, ma anche alla creazione di un ecosistema digitale sostenibile e equo.

Approfondimento su Rivista.AI:
https://www.rivista.ai/2024/04/05/lia-come-strumento-per-lempowerment-nelle-regioni-in-via-di-sviluppo/

Impatto sociale: In che modo pensi che l’intelligenza artificiale possa migliorare la vita quotidiana delle persone nelle comunità locali?

L’intelligenza artificiale sta trasformando la vita quotidiana nelle comunità locali, con un impatto significativo su inclusione, servizi pubblici e parità di genere. Progetti come “Cracking the Code: Girls Education in STEM” e “Women in Digital”, sostenuti dall’UNESCO e dall’Unione Europea, dimostrano come l’IA possa colmare il gender gap e migliorare l’accesso delle donne all’istruzione e alle competenze digitali.

Utilizzando analisi predittive e strumenti educativi digitali, l’IA aiuta a identificare le barriere che ostacolano le ragazze e le donne, promuovendo interventi mirati per favorire la loro partecipazione nei settori STEM. Inoltre, nel campo della sanità e dei servizi pubblici, l’IA sta rendendo l’assistenza più accessibile e personalizzata, specialmente nelle aree rurali. Iniziative come AI for Humanity e AI4EU puntano a sviluppare soluzioni etiche che migliorano il monitoraggio della salute pubblica e supportano le donne, affrontando questioni come la violenza domestica e la salute materna.

L’Europa, attraverso una visione di IA etica e umanistica, sta promuovendo modelli di sviluppo che combinano tecnologia e inclusione sociale, creando effetti positivi e sostenibili sulla qualità della vita nelle comunità locali.

Approfondimento su Rivista.AI:
https://www.rivista.ai/2024/07/04/evoluzione-dellintelligenza-artificiale-nella-ricerca-medica-unanalisi-dei-dati-di-pubmed-per-anno/

Collaborazione interdisciplinare: Come collabori con professionisti di altri settori quando lavori su progetti di intelligenza artificiale?

La collaborazione interdisciplinare in progetti di intelligenza artificiale (IA) è cruciale per affrontare le complessità tecnologiche e strategiche, e il framework OSI offre una guida per ottimizzare questa interazione tra diversi esperti. Dall’infrastruttura di base alla presentazione dei risultati, è essenziale che ogni fase del progetto sia coordinata per garantire un flusso di lavoro efficace.
Le best practices dalla Silicon Valley enfatizzano l’importanza di una comunicazione continua e fluida, di metodologie agili come Scrum per il monitoraggio dei progressi, e di una cultura della sperimentazione che promuove il feedback rapido.
Inoltre, l’adozione di tecniche avanzate di Explainable AI (XAI) e visualizzazione dei dati è fondamentale per garantire che i risultati siano comprensibili a tutti i membri del team e agli stakeholder aziendali, facilitando decisioni più informate e allineate agli obiettivi strategici.

Formazione continua: In un campo in rapida evoluzione come l’IA, quali strategie suggerisci per rimanere aggiornati e continuare a imparare?

Un esempio pratico è il modello NIT di Boston. Questo modello offre un approccio integrato per la formazione nell’intelligenza artificiale. Unisce l’educazione universitaria con l’esperienza diretta nel mondo del lavoro. È importante che questo vada oltre i programmi di crediti formativi attuali. Le università devono evolvere per offrire programmi che coprano non solo le basi teoriche, ma anche progetti pratici, stage in aziende tecnologiche e collaborazioni con laboratori di ricerca.

Questa formazione permette agli studenti di affrontare sfide reali attraverso hackathon, stage e corsi pratici. L’obiettivo è preparare i futuri professionisti a lavorare in un ambiente in rapida evoluzione come quello dell’IA.

Per rimanere aggiornati e continuare a imparare, è fondamentale adottare strategie di formazione continua. Queste possono includere corsi online su piattaforme specializzate, partecipazione a conferenze e coinvolgimento in progetti reali. Le università dovrebbero collaborare strettamente con le aziende per creare un ecosistema che favorisca l’innovazione pratica. Questo collega direttamente la formazione teorica alle necessità del mercato del lavoro. In questo modo, i professionisti possono acquisire competenze aggiornate e affrontare le sfide future dell’IA con efficienza.

Conclusione

Guardando al futuro, l’intelligenza artificiale promette di rivoluzionare ulteriormente vari settori, dall’industria alla sanità, fino all’istruzione. Tuttavia, come sottolineato da Antonio Dina, è fondamentale affrontare le sfide etiche e promuovere un approccio responsabile nello sviluppo e nell’implementazione delle tecnologie AI. La formazione continua e la collaborazione interdisciplinare saranno cruciali per preparare i professionisti a navigare un panorama in costante evoluzione. La visione di un’IA etica e inclusiva non è solo un obiettivo ambizioso, ma una necessità per garantire che queste potenti tecnologie migliorino realmente la vita delle persone e delle comunità.

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