E’ una struttura derivata dal Centro Studi Simmetria che, in pochi anni, ha sviluppato caratteristiche originali, diverse da qualsiasi proposta museale. Il palazzetto e il giardino fanno parte del Simmetria Institute Library Museum che si trova ad Attigliano, raggiungibile in 45 minuti da Roma sia in treno che in Autostrada.

Come si dice spesso impropriamente in questi casi, si tratta di un inaspettato luogo “dell’anima”, che riunisce in un percorso filosofico e progressivo, una serie di statue, di quadri, di strumenti scientifici e musicali provenienti dalle tradizioni più eterogenee e che fungono da riferimenti spirituali. Una anabasi e un misterioso viaggio di Ulisse alla ricerca del senso del vivere.

Tali opere sono state raccolte in centinaia d’anni in buona parte dalla Famiglia Lanzi ma provengono anche da donazioni di amici e colleghi di studi dei Fondatori. Si tratta di opere mai apparse in pubblico prima del 2022. Con grande attenzione sono distribuite in 7 stanze, 7 stelle dell’Orsa, sette Chakra, 7 Virtù ecc.

Un viaggio tra i simboli, sotto un certo aspetto iniziatico o misterico, denso di scoperte sia per neofiti che per addetti ai lavori.

La visita viene generalmente guidata, in quanto non si tratta di una esposizione museale ( pur essendo disponibile sia un ottimo catalogo che una serie di targhe che descrivono le opere ) ma di un vero e proprio cammino immaginifico, che attraversa la tradizione Romana, Egiziana, Greca, Nord europea e estremo Orientale soffermandosi su particolari cultuali e rituali, misterici ed ermetici, che rivelano sommessamente ma profondamente le sinergie fra tradizioni, a volte gli scambi cultuali e rituali ma soprattutto la “direzione “della perenne ricerca dell’anima umana verso la Verità.

Si entra nel recinto museale attraverso un piccolo ma curato e densissimo “giardino ermetico” in cui anche i ragazzi delle scuole possono ritrovare alcuni riferimenti storici che hanno sicuramente incontrato a scuola. Ad esempio c’è…la spada nella Roccia, La Fontana della Giovinezza, Il Cervo di S. Eustachio, il Pozzo simbolico, il Labirinto; e poi Dioniso e Arianna, il Rebis, e buona parte dei simboli che contraddistinguono l’universo mitologico, alchimico ermetico più noto.

Entrando nel piccolo ma affascinante palazzo storico si affrontano i Leoni “guardiani della soglia”, la sfinge e delle “ammonizioni”. Alcuni dei bassorilievi sono contrassegnati da quartine in endecasillabi che propongono quesiti al visitatore e, agli studenti: piccoli koan a volte semplici altre complessi per essere “ammessi” ad una ascesi consapevole. Sempre con grande serietà ma anche con un briciolo di ironia.

Nelle sale interne i 10.000 volumi classificati tappezzano molte pareti alternandosi alle opere e ai quadri, trattando di storia, filosofia, matematica, simbolismo. Cioè delle Scienze e delle Arti umane con spirito rinascimentale come una piccola scuola Ficiniana, ponendole sempre a confronto e prospettando costantemente un discorso omogeneo in cui scienza, filosofia, religiosità e bellezza, viaggino insieme.

La particolare logica di classificazione fa si che le opere utilizzino la stessa logica alfanumerica che viene utilizzata per i libri.

All’interno è difficile non stupirsi. Si transita dalla stanza delle “Croci Etiopi” (meravigliose esecuzioni della protocroce cristiana), alle prima copie dei Centauri di Villa Adriana, alla proposta di eleganti vasi in vetro, usati per i balsami nella tradizione etrusco-romana in una collusiva contaminazione fra tradizioni.

Da questa sala si passa a quella dedicata alla Scienza arcaica. Con il più grande “Quadrato Magico del Mondo” e la sfera geometricamente incredibile con i “quattro poliedri formatori dell’Universo secondo Platone”. Opere uniche realizzate da Adriano Graziotti al quale è dedicato il resto della sala e di fronte alle quali si fermano molti studenti di facoltà scientifiche: in genere restando a bocca aperta.

Al secondo piano si viene accolti da un grande “Ebreo Errante” di Salvator Rosa sul quale ci si sofferma quale soggetto centrale e universale della ricerca umana e si viaggia nella piccola sala conferenze e concerti, in un dilagare piacevolissimo di paesaggi ottocenteschi e settecenteschi che in genere affiancano i relatori o i musicisti durante le loro esecuzioni.

Poi si penetra nella sala “Oriente” piena di strumenti e oggetti decisamente rari tra i quali figura un altare familiare tibetano, un Buddha himalaiano del 1700, maschere, statue di monaci di grandi dimensioni. Il tutto secondo una logica che affianca a volte oggetti particolari, come i vestiti da sposa nepalesi o le pipe da oppio cinesi, o le campane taoiste, o le grandi conchiglie e i potentissimi tamburi tibetani.

E qui la guida farà del suo meglio per spiegare la ragione di tali apparentemente eterogenei accostamenti e confronti fra armonie straordinarie ottenute con mezzi diversi ma con uno stesso fine.

Si arriva poi alla sala alchimica dove convivono oggetti molto particolari, fra i quali una bellissima tavola seicentesca in ceramica per la stampa dei testi sulla distillazione. Ci sono poi alcuni quadri e stampe inerenti le fasi dell’Opera Alchimica o le prerogative degli “Elementi” formatori. E ovviamente una serie di antichi oggetti “magici” che incuriosiscono soprattutto i giovanissimi (dalla scatola taoista dei segreti e dei sogni, al famoso “carbonchio” e ad altri particolari operativi) ai poco comuni amuleti egiziani appartenuti a Boris De Rachewiltz tra i quali un apotropaico fallo girevole in corniola o una serie di anelli erotico magici delle ierodule isiache.

Chiude il percorso visitabile la sala dedicata all’Eros sacro dove si trovano alcune antiche illustrazioni di un codice indiano di Kamasutra, degli shunga giapponesi, decisamente “forti” come rappresentazioni, una serie di copie in ceramica delle tavole del codice di Manesse. Al centro una Leda straordinaria in alabastro e infine una Maddalena (forse della scuola di Reni).

Qui in genere finisce la visita ordinaria al Museo.

Ci si saluta e quasi sempre ci si abbraccia commossi, chissà perché.

Print Friendly, PDF & Email