Francesca Totolo, in anteprima, ci parla del suo prossimo libro in uscita dal titolo ‘‘Le vite delle donne contano’’. In questa opera si parla di una piaga silenziosa ma presente in Europa, la violenza di genere perpetrata in questi anni da immigrati e spesso taciute dai media nazionali. Un’opera coraggiosa, in tempi dove il silenzio e l’indifferenza sono diventati un’arma glaciale e, direi, diabolica

Francesca, ciao. Partiamo a bomba: il piano Kalergi (che prende il nome dal suo autore il conte Kalergi 1894-1972) che spesso è stata sufficientemente bollato come complottista e che prevede l’immigrazione di massa di popolazioni asiatiche ed africane in Europa si può dire nella sua fase avanzata?

Non andrei così indietro con il passato. C’è un documento del 2000 pubblicato dalle Nazioni Unite, intitolato “Replacement Migration”, che spiega perfettamente l’invasione di immigrati subita dall’Europa negli ultimi due decenni. Ad esempio, l’Onu consigliava all’Italia di importare circa 400mila extracomunitaria all’anno “per mantenere la dimensione della popolazione in età lavorativa” mentre, alla Germania circa 500mila all’anno.

In soli venti anni, in Italia, gli stranieri, regolari o clandestini, e i nuovi italiani sono passati da 2.064.373 a 7.240.716, un aumento del 251 per cento. Tutto ciò mentre, anche a causa dell’assenza di misure a sostegno della natalità, il numero degli italiani autoctoni calava di 3,5 milioni di unità.

L’Occidente diffonde un’ideologia femminista aggressiva e distruttiva ma importa forza lavoro (soprattitoli maschile) da Paesi patriarcali. Non è un evidente controsenso?

Un cartello “Non una di meno” recitava: “Migranti non lasciateci sol* con i fascisti”. Questo è il perfetto affresco del transfemminismo tossico e ipocrita che denuncia il patriarcato degli italiani mentre esalta quello degli immigrati provenienti da culture non assimilabili alla civiltà europea. Basta pensare che, in media, il 40 per cento delle violenze sessuali è commesso da stranieri, come il 26 per cento degli omicidi di donne nel 2023. Gli stranieri rappresentano l’8,5 per cento della popolazione residente in Italia.

Questi dati sono una vera emergenza nazionale. Nel 2023, gli uomini adulti rappresentavano il 73 per cento degli immigrati sbarcati in Italia. Un numero che si va a sommare al milione di extracomunitari già arrivati nel decennio precedente.

In Norvegia, è stato addirittura istituito il corso “No significa no” destinato ai richiedenti asilo dopo l’aumento delle violenze sessuali nelle città del Paese scandinavo.

A volte ho l’impressione che oltre a creare un melting pot grigio, senz’anima e caotico, l’élite globalista voglia creare un “esercito di riserva” di gente manovrabile a piacimento magari per commettere cose efferate ai loro comandi. Può essere una possibilità?

Sicuramente “l’esercito di riserva” composto da immigrati è servito all’élite globalista per abbassare il costo del lavoro e annientare le tutele dei lavoratori. Ad esempio, i coltivatori sono quasi costretti a impiegare manovalanza extracomunitaria a basso costo, anche tramite i caporali, per resistere all’oligopolio della grande distribuzione.

In diversi città europee, esistono le cosiddette “no-go zone” dove pure la polizia e i mezzi di soccorso hanno difficoltà a entrare. In quelle aree, la leggi nazionali sono state sostituite dalla sharia. Peraltro, “l’esercito di riserva” di immigrati e della seconde generazioni è sempre pronto alla rivolta: lo abbiamo constatato la scorsa estate in Francia e, qualche settimana fa, in diverse città nel Regno Unito.

L’obiettivo ultimo del progressismo è quello di creare una massa di cittadini fluida sessualmente, senza radici, senza identità e senza storia perché più facilmente manipolabile e gestibile.

A settembre, uscirà il tuo nuovo libro “Le vite delle donne contano”. Di cosa parla esattamente?

Con la prefazione di Francesco Borgonovo, la postfazione di Chiara Magnificat e una toccante lettera scritta da Alessandra Verni, la coraggiosa e determinata mamma di Pamela Mastropietro, il libro tratta delle violenze contro le donne commesse da immigrati, clandestini, richiedenti asilo e rifugiati in Italia e in Europa. È il manifesto che documenta il fallimento della società multiculturale nel Vecchio Continente.

Stupri di gruppo, la tratta delle bianche, il ritorno dei delitti d’onore, gli omicidi, il libro elenca le statistiche nazionali di diversi Paesi europei sulla criminalità d’importazione e i più tragici fatti di cronaca nera che hanno riguardato donne e bambine, troppo spesso censurate dai media mainstream per non violare il politicamente corretto.

“Se a stuprare è un immigrato, ancor meglio se presunto profugo o richiedente asilo, la violenza diventa meno fastidiosa, in fondo comprensibile. Questo giustificazionismo è pericoloso, perché ci impedisce di vedere chiaramente quello che sta accadendo”, scrive Borgonovo nella prefazione.

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