In questo periodo di isolamento caratterizzato da una crisi sociale, economica e sanitaria sembra che tutto sia perduto. Davanti a noi potrebbe esserci un periodo buio, che trascini ancora di più nel caos interi popoli. Ma è da questi periodi invece che dobbiamo trovare la forza di rialzarci, di creare qualcosa di nuovo che porti luce e non tenebre. Sta solo a noi realizzare tutto ciò e far si che accada. L’arte e la cultura possono essere i motori di questa rinascita. Un nuovo Rinascimento è possibile?

Fin dagli albori della storia dell’uomo l’arte è stata parte dell’essenza di ogni individuo, sua massima espressione di sentimento e contesto sociale. La maggior parte di ciò che noi sappiamo e conosciamo del passato è dovuto alla rappresentazione artistica. Basti pensare alle incisione rupestri, quando la parola e la scrittura non esistevano. Esse ci hanno dato uno spaccato sociale e di vita che altrimenti non avremmo avuto.

Con l’arte in tutte le sue forme sappiamo gli usi e i costumi di ogni epoca. Conosciamo imperatori e governanti, maestri, condottieri e personaggi comuni che hanno vissuto in epoche passate. L’arte ha cambiato la storia; ha dato l’espressione a ogni contesto sociale vissuto. Esempio lampante e più comune è il Rinascimento, il cui termine, da solo, esprime già ciò che avvenne. Un fervore sociale nuovo, una voglia di ripartire dopo un lungo periodo buio. Appena nominiamo questo sostantivo non possiamo far altro che pensare a Leonardo, Michelangelo, Raffaello e a tutti i grandi protagonisti di quel periodo.

Problematica sociale

Più che mai oggi ci siamo ritrovati a vivere a nostro malgrado in un momento storico e sociale davvero complicato. Da anni siamo circondati da guerre, le nostre vite salgono e scendono come indici dei mercati finanziari, a cui siamo legati. Crisi economiche, distinzioni sociali sempre più ampie, la distruzione del nostro pianeta, sembrano i temi comuni da tanti anni ormai. Purtroppo è arrivata infine la pandemia; il Covid 19 che causa forte dolore e innumerevoli morti. Tutti i popoli del mondo si sono ritrovati coinvolti, come un’improvvisa tempesta, senza distinzioni.

Le misure adottate da tutti i governi del mondo sono state accomunate da un’unica. Il risultato è contro natura ma essenziale per la sopravvivenza della nostra specie: l’isolamento forzato. Tutti noi ci siamo ritrovati costretti nelle nostre case, a non avere più rapporti sociali di alcun tipo. Un profondo e improvviso cambiamento di vita nel modo a cui eravamo abituati precedentemente.

Nuovo Rinascimento

L’arte si fa portatrice di rinascita

Proprio in questo periodo storico così complicato è ancora una volta l’arte a farsi portatrice di giovamento umano e comunitario. Si carica sulle spalle i pensieri, le emozioni, i dolori dell’animo umano e dà a loro voce, libera espressione. In un mondo completamente governato dai soldi e dalle banche, l’arte è rinascita, puro ossigeno per le nostre anime. Tramite lei possiamo esprimerci, liberarci, innalzarci ancora una volta: un nuovo Rinascimento?

La cultura che ci circonda ci ha sempre fatto sognare, divertire, pensare e creare un qualcosa di nuovo. Questo è il punto focale : creare il nuovo, dalle ceneri del vecchio mondo ne nascerà un altro, sta a noi rinascere nel bene o nel male. Sta soltanto a noi creare un avvenire prospero e “luminoso” oppure uno “buio” e tetro. Riprendiamoci in mano la nostra vita e il nostro futuro, diamo la possibilità a questo mondo e alla nostra società di rifiorire. Forse dovremmo liberarci dai vecchi canoni a cui eravamo abituati. Dai giochi di mercato e di finanza che hanno governato gli ultimi periodi storici, anche perché a quanto pare non hanno funzionato. In poche settimane è crollato tutto, aziende in crisi, drammi sociali ed economici, l’isolamento.

Dobbiamo trovare altri parametri, altre vie da percorrere e quali se non l’arte e la cultura. Esse non sono mai morte, non hanno mai portato dolore e disfatta ai popoli. Al contrario li hanno valorizzati, hanno dato a loro voce e libertà. Un mercato diverso, un’etica diversa, un mondo nuovo e diverso.

Arte e storia

Per i motivi sopra scritti penso che l’arte sia strettamente connessa alla Storia. Essa è la storia di un popolo, la sua entità; senza l’arte un popolo non ha storia. Non a caso innumerevoli volte nella storia dell’umanità l’arte si è ritrovata coinvolta in atrocità volte alla cancellazione di un’etnia.

  • Basti pensare a uno degli esempi più vicini ai giorni nostri. Nel 2015 l’Isis ha conquistato Palmira e avviato un processo di distruzione di uno dei siti archeologici più importanti al mondo. Purtroppo la facciata del Teatro e il Tetrapylon sono stati distrutti, commettendo così un vero e proprio “crimine di guerra” e “colpo contro un patrimonio culturale” come affermò nel 2017 la direttrice generale dell’Unesco Irina Bokova. Per fortuna nel 2019 il sito è stato riaperto dopo la riconquista della città e grazie ai complessivi 2 miliardi di euro versati.
  • In passato un esempio emblematico era una legge di Roma ancora oggi studiata e di enorme impatto storico : la “Damnatio Memoriae”. Una pena alquanto severa che prevedeva la cancellazione di ogni rappresentazione di una persona, dagli scritti alle sculture. Era il tentativo di condannare all’oblio, cancellandone l’esistenza.

Nuovo Rinascimento

Arte come cibo per l’anima

Innumerevoli altri esempi hanno preso piede nella storia con queste finalità. L’arte in tutto ciò è stata il punto focale di queste vicende. Essa in tutte le sue differenti forme non ha mai smesso di esistere perché essendo insista nell’uomo è considerabile un bisogno primario. Un bisongo di prima necessità come il cibo. La ricerca di cibo esiste nella natura umana e credo che la ricerca dell’arte con le sue espressioni sia altrettanto naturale. Il primo soddisfa un bisogno fisico, la seconda un bisogno dell’anima.

Non a caso spesso l’approvvigionamento di cibo e le sue forme sono state espresse nell’arte. Dalle primarie “nature morte” dette anche “still life” rappresentate nel corso dei secoli da Caravaggio, a Cézanne, a Picasso fino a Morandi. Allo stesso modo altri soggetti rappresentati nel Medioevo sono state scene di caccia e di agricoltura. Da questi dipinti ed affreschi ancora oggi possiamo capire e studiare lo sviluppo tecnologico dell’aratro e di altre tecniche di quel periodo per esempio. Un immenso patrimonio storico, tecnico e culturale grazie all’arte ancora una volta.

Come può non essere oggi cibo per l’anima?

In questo momento di crisi mondiale economica, finanziaria, sociale e sanitaria è ancora l’arte ad essere una cura importantissima. Durante la quarantena molte anime sono sopravvissute grazie a questo cibo. Hanno potuto esprimersi, senza più paura di giudizio di mercati. Le forme, i colori, lo studio di nuove tecniche e concetti sono stati al centro della vita di innumerevoli persone. Molti le hanno condivise con il mondo e molti altri le hanno tenute per sé. Ma l’importante è ciò che è avvenuto nel cuore e nella mente di queste persone. Possibilità di espressione di ciò che l’anima sta provando in una situazione assurda, voglia di rinascita e ricordo di ciò che era prima.

Differenti strade un unico principio

Questa importante distinzione è sempre stata la vera forza dell’arte e la sua natura. Lo studio, le tecniche e le concezioni si sono affinate nel tempo. Grazie a tutto ciò ci hanno donato quell’immenso patrimonio di cui ancora oggi possiamo usufruire.

Vorrei portare un esempio pratico di questo concetto, vissuto in questo momento di quarantena e di emergenza socio sanitaria. I tre artisti di cui vi parlo non sono pienamente affermati, non sono ancora inseriti definitivamente nel mercato dell’arte. Ma proprio per questo sono esempio di purezza stilistica e concettuale, di pura dedizione verso l’arte come moto puro di espressione dell’anima.

Nuovo Rinascimento

Marco Pulega

Marco Pulega, giovane artista di Milano. La sua pittura astratta è libertà, della sua espressione tecnica e concettuale. Durante questo periodo di quarantena si è trovato a vivere un vero e proprio stato d’animo, definito da lui come “prigione”. Ciò che possiamo percepire dalla sua arte è una vera e propria visione interiore. Abbiamo la possibilità di scrutare in alcuni lati della sua anima.

La necessità che ha guidato Marco in questo periodo è quella di poter uscire da questo stallo sociale e interiore. Uno sguardo proiettato verso l’esterno, verso la natura intorno a sé, percepita in alcuni dei diversi Collage realizzati in questo periodo. Crede che la natura sia lo specchio di noi stessi, intraprendendo un vero e proprio viaggio introspettivo. Tramite i suoi Collage possiamo errare nell’infinità della natura che si riflette in noi. Rilevante e alquanto professionale è il suo studio di forme e colori, di nuove tecniche pittoriche. In Marco possiamo notare un moto centrifugo che muove dalla propria ricerca per arrivare a mostrarla agli altri.

Carmine Bellucci

Carmine Bellucci, pittore e illustratore di Padova. A differenza di Marco, Carmine nella sua pittura è figurativo, ma rappresenta le sue visioni con nuove modalità, con nuove ricerche di forme e colori. E’ interessante come anche lui abbia vissuto uno stato di “prigione”, lo stesso definito da Marco. Rappresenta questo comune sentimento in modalità del tutto differente da Marco. Prova una mancanza profonda per il contesto sociale a cui era abituato precedentemente alla pandemia. Sente la necessità di riproporre sensazioni e visioni di ciò che era, con la speranza che tutto torni come prima.

Detto ciò Carmine auspica in un mondo migliore, in un mondo diverso da quello che era qualche mese fa. La speranza di nuove visioni sociali, di un nuovo benessere mondiale guidato dalla cultura e dall’arte è per lui essenziale. Sogna il futuro ripercorrendo la memoria. Durante la sua “prigione” ha potuto sentire e guardare dalla finestra la vita intorno in sé, rappresentandolo nelle sue opere. Interessante è vedere come ha reso delle icone i piccoli gesti quotidiani a cui eravamo abituati, accrescendone il loro valore. Situazioni di normalità a cui non facevamo più caso, ora rese massima espressione di vita. In Carmine possiamo notare un moto centripeto che prende gli stimoli dall’esterno e li fa propri.

Antonio Teruzzi

Antonio Teruzzi, artista multiforme di Milano. Fin da sempre Antonio si è interrogato sull’animo umano, sulle metamorfosi, le radici e il tempo, facendoci riflettere con le sue opere. Tramite il recupero di sensazioni e parti di umanità perduta possiamo abbandonare per un momento la vita frenetica a cui ormai siamo abituati. Tramite le sue opere possiamo porci delle domande molto interiori, verso noi stessi a cui dobbiamo cercare di dare una risposta.

“L’arte è la vita stessa. Si, perché l’arte la racconta la vita. Tutto ciò che è vivo o che tende alla vita è arte…L’arte è l’espressione di un respiro che diventa tramite e si mette in sintonia con cuore misterioso infinitamente grande e difficilmente comprensibile solo razionalmente. Se ne percepisce però la fonte luminosa dalla quale attingere per riflettere e diventare riflesso del Dio Creatore”.

Con questa frase scritta personalmente da Antonio possiamo percepire il suo stato d’animo nell’atto creativo di un’opera d’arte. Nei suoi ultimi lavori si è adoperato alla ricerca concettuale e rappresentativa della Rinascita. La realizzazione di uova in terracotta chiamate “Guscio di Vita” sono un bellissimo esempio tecnico e concettuale di ciò che Antonio auspica. Con la crepa che si staglia sul guscio vi è una rottura, come il Sepolcro che rompendosi è simbolo di rinascita di Cristo. Allo stesso modo questa crepa rappresenta l’Uomo che rinasce. Quale miglior concetto in questo momento di chiusura sociale e depressione umana dovuta dal Covid 19.

Sentimenti e pensieri

Questi tre artisti, così distanti tra loro per la tecnica e le modalità espressive, nascondono un unico concetto comune: il sentirsi imprigionati da questo periodo e far trapelare tramite l’arte i loro sentimenti e pensieri. Internamente, esteriormente, con dei concetti ultimi di rinascita, gli artisti sono l’espressione perfetta dello stato umano. Ci donano la forza, facendoci riflettere, dandoci la possibilità di darci delle risposte che possiamo trasformare in atti concreti.

La bellezza dell’arte tramite i suoi protagonisti ancora una volta si fa carico delle aspettative dell’uomo e del suo vissuto. Dai drammi che quest’ultimo prova nel percorso della vita, alle sensazioni belle e brutte ma comunque pure. Non vuole costringere le persone a fare e pensare ciò che non vogliono, ma li lasciano liberi. Liberi di agire e di pensare, liberi di rappresentare e liberi di compiere scelte.

Nuovo Rinascimento

Un nuovo rinascimento è possibile?

La possibilità di un mondo migliore che nasce dalle ceneri di quello vecchio, frantumato ormai da crisi sociali, finanziare e sanitarie, è auspicabile. Ma come possiamo fare? Come possiamo fare in modo che accada un nuovo Rinascimento?

Non vi è una risposta ben definita, non si può dare delle direttive, se no sarebbe un discorso contrario a ciò che ho voluto dire fino ad ora. Ma probabilmente la risposta la possiamo trovare proprio nell’arte e nella cultura. Liberi mezzi espressivi, capaci di innalzarci come sistema sociale e di dare valore all’uomo. Tutti i mercati finanziari a cui siamo stati soggetti hanno comandato le nostre vite, consentendo alcune cose e vietandocene molte altre. Ci hanno fatto credere fosse giusto compiere azioni, diventare uomini standard. Hanno fatto entrare dei modelli di vita nelle nostre case tramite i mezzi dei Mass Media. Ma questo è essere liberi? Vi è una ragione per essere così?

Ridiamo il vero e giusto valore alle nostre vite, alle nostre città e paesi. Riprendiamoci la bellezza e la diversa ed unica identità di ognuno di noi. Ricostruiamo un sistema sociale fatto di libertà espressiva e concettuale, fatto di utopie nel realizzare un qualcosa di più grande insieme. Tutte le crisi umane sono state dettate da dei dogmi e dalle prigioni sociali. Ma quando l’uomo era libero, grazie alla cultura e all’arte, vi è stata solo una fioritura umana immensa senza la quale non saremmo qua.

Print Friendly, PDF & Email