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Intervista al cantautore Giuseppe Povia

Povia, vincitore del festival di Sanremo nel 2006 con il brano ‘’ vorrei avere il becco ‘’ nella sua carriera ha conquistato 8 dischi di platino e 3 dischi d’oro. Diventato famoso con la canzone ‘’ i bambini fanno oh’’ è da sempre risultato un artista scomodo. I suoi testi, raccontano la vita da una prospettiva diversa rispetto alla maggioranza dei cantanti in circolazione. Si affrontano temi che sembrano ormai diventati un tabù come il patriottismo, la religione, l’amore verso il creato. Ad oggi Povia continua la sua carriera a gonfie vele come dimostrano le splendide canzoni come ‘’Torneremo Italia.’’ e ‘’Era meglio Berlusconi.’’.

Gentilissimo Povia, come è cambiata la sua vita della vittoria di Sanremo ad oggi?

Prima lavoravo come cameriere, servivo e consigliato piatti e vini. Oggi vivo di musica, faccio il cantautore e servo e consiglio canzoni e contenuti.

Nelle sue canzoni spesso i testi toccano tematiche particolari. Lei sicuramente va aldilà dell’ politically correct. Le è costato molto questo suo atteggiamento autentico?

Politicamente corretto vuol dire falso e anche noioso quindi sì mi è costato e mi costa molto ma ho migliaia di persone che mi vogliono bene e mi danno la forza di andare avanti. Faccio oltre 100 concerti l’anno e vivo di quello che mi piace.

Cosa rappresenta per lei il nuovo ordine mondiale? Le faccio i miei particolari complimenti per la stupenda canzone ” siamo italiani”.

Detto così sembra complottistico ma in realtà tutti sanno o percepiscono che l’accentramento del potere è in mano a pochi. Grazie dei complimenti per ‘Siamo Italiani’.

La libertà spesso negata in questi ultimi tempi è un tema centrale delle sue canzoni. Siamo davvero un popolo libero?

Teoricamente siamo un popolo libero di decidere e scegliere ma dobbiamo sempre fare i conti con una classe politica che ha poco potere per via dei vincoli europei e una macchina mass mediatica uniforme e senza coraggio. Per questo perdiamo il nostro essere nazione e quel concetto di sovranità che dovrebbe appartenere al popolo.

Sta rilasciando questa intervista per un’ associazione cattolica. Cosa rappresenta per lei la figura di Gesù?

Gesù è politicamente scorretto, un rivoluzionario del bene, il figlio dell’Amore, colui che ha dato e dà l’esempio. Lui mi dà la forza di combattere i miei draghi e di rinascere dalla sofferenza. Quando dico queste cose, qualche ateo mi deride e io penso… lui è ateo, grazie a Dio (ride)

 

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