Melina Orso è un’attrice teatrale e cinematografica che non ha mai smesso di studiare e perfezionarsi, dai suoi esordi nel cinema a fine anni ’90 (con una partecipazione speciale al ‘’viaggio della sposa’’ di Sergio Rubini) , passando per il teatro e la televisione ( è stata ospite alla trasmissione ‘’Applausi’’ di Gigi Marzullo) , fino al 2019 che l’ha vista protagonista nel film noir ‘’Romanzo di un mostro ’’ del talentuoso regista Daniele Santamaria Maurizio. Personaggio eclettico, Melina si distingue soprattutto per la sua capacità interpretativa di disparati personaggi, dalla commedia napoletana al cinema d’autore.

Melina Orso, lei attrice di teatro e non solo. Ci parli della sua carriera dagli esordi.

Il mio esordio è stato davvero particolare! Durante una cena fui presentata da un mio amico giornalista al grande attore Silvio Spaccesi che mi volle nella sua compagnia (allora) itinerante. Sono molto legata a quel periodo, uno dei pochi a cui sono davvero legati, poiché per indole personale al passato non ci penso più! Mentre iniziavo la mia carriera di attrice, il pomeriggio non smettevo mai di studiare con Spaccesi, che consideravo a tutti gli effetti il mio maestro. In un anno con Spaccesi imparai tantissimo, mi insegnò molti segreti della recitazione e, talmente presa ed entusiasta, lasciai anche l ‘Accademia che stavo frequentando pur di seguirlo. Insieme a lui e la moglie giravamo sia teatri che piazze per mettere in scena recitazioni di poesie e sketches di vario genere. Quante emozioni legate a quei ricordi!

Cosa ne pensa del panorama attuale del teatro e cinema italiano? Purtroppo molti si improvvisano attori, senza aver avuto una degna preparazione.

Il panorama italiano dell’arte in generale fa ancora tanta fatica ad emergere come dovrebbe. Nonostante oggi la nostra arte cinematografica spesso si trova, ahimè, ai margini del panorama internazionale è pur sempre altamente riconosciuta all’estero, soprattutto per il nostro pedigree. E’ vero, molti tentano di improvvisarsi attori perché quello che in realtà cercano è, apparire in televisione. Ultimamente, e dico purtroppo, viene coltivata di più l’apparenza personale che il vero e proprio amore per l’Arte, forse perché il mestiere dell’attore è diventato così duro, che quasi tutti demordono alle prime difficoltà preferendo la via più semplice della notorietà passeggera. Personalmente ho sempre preferito procedere per fasi, arrivando al cinema passando per il teatro; ho studiato, nei minimi dettagli, l’introspezione e l’estroversione: il vero artista lavora con le emozioni, non con l’arida tecnica dei computers o dei protocolli aziendali. Forse molti non hanno ben afferrato il principio che quanto più l’artista è legato ad una certa sensibilità, ad una certa umanità, tanto più lo spettatore si identifica in lui e in ciò che fa. Non a caso, per questa ragione, sono molto stimata e presa in considerazione dagli addetti ai lavori che mi stanno permettendo di partecipare a provini importanti per progetti nazionali ed internazionali organizzati dall’agenzia a cui sono collegata la ‘’Black e White management’’ di Roma.

Ci vuole parlare della sua ultima fatica cinematografica? E soprattutto quali progetti ha per il futuro?

Ho girato due mediometraggi con il regista Daniele Santamaria Maurizio, di cui in uno sono stata anche protagonista. Mi permetto una battuta, non parlerei di ultima fatica, perché per me stare sul set non è faticoso, per paradosso è più faticoso arrivarci! Come ho accennato nella precedente risposta, il lavoro di attrice va per fasi: il teatro mi ha dato le basi introspettive, il cinema è stato il ponte che mi ha collegato direttamente alla mia essenza. La prossima fase riguarderà l’approdo in televisione, con la partecipazione a qualche sceneggiato; devo dire che l’ idea mi riempie di gioia perché sono sicura che potrò far fruttare l’esperienza passata teatrale/cinematografica anche nell’interpretazione di personaggi televisivi.

Lei Napoletana di origine. La napoletanità spesso è associata al solito stereotipo pizza, pulcinella e mandolino. Che significa per lei essere partenopei?

Per me essere partenopea è molto importante, sia per i valori che per le radici d’appartenenza. Chi nasce napoletano e vuole fare l’artista equivale ad essere nato già ricco! Napoli, oltre a rappresentare una città con le sue mille sfumature, è un modo di essere, una vera e propria vocazione di vita, che diviene arte!

Il femmineo ed il femminile in questi tempi vengono messi sempre sotto attacco a causa di una sempre più vasta serie di violenza di genere. Da questo punto di visita che ne pensa della situazione cinematografica italiana?

Ti confido una cosa: in passato avevo tantissimi amici uomini, anzi, avevo soltanto amici uomini. Poi però ho iniziato a frequentare anche amiche, e grazie a loro, ho capito quanto sia importante essere donna. Nel passato pensavo esclusivamente al lavoro, oggi mi sto dedicando di più al mio essere donna, coltivando maggiormente il sentimento e gli affetti. È speciale fare amicizia con le donne: le amicizie femminili difficilmente deludono perché la donna è materna anche in tale ambito. Anche l’ambiente cinematografico sta valorizzando maggiormente il mondo femminile , infatti stanno aumentando il numero di registe e produttrici. C’è da ben sperare per il futuro!

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