Se osserviamo le immagini e i filmati riguardanti donne palestinesi attuali, vediamo che hanno frequentemente i capelli coperti da ampi fazzoletti ed abiti lunghi fino ai piedi con la foggia di una tunica. Invece, in antiche immagini degli anni trenta e quaranta, le ragazze hanno quasi tutti i capelli scoperti con la messa in piega, camicette colorate e gonne appena sotto il ginocchio.

Lo stesso discorso, con varianti, vale per molte ragazze marocchine, algerine, tunisine, libiche, egiziane ed anche turche o irachene. Per non parlare delle ragazze iraniane ed afghane. Le donne musulmane che negli anni cinquanta erano emigrate in Francia, cercavano subito di imitare i costumi francesi. Si ossigenavano i capelli, si truccavano, si abbigliavano alla parigina e mutavano anche molti atteggiamenti, emulando le francesi. Un po’ come hanno fatto anche le orientali, cinesi, coreane, giapponesi che fossero.

Però è accaduto che l’Occidente, che si autodefinisce democratico, civile, umanitario ed egualitario, non si è limitato a sfruttare indecorosamente le risorse di determinate realtà geopolitiche, ma con numerosi colpi di Stato e guerre non dichiarate, ma con bombardamenti devastanti, ha causato veri e propri olocausti, facendo in tal modo strame di tutte quelle realtà che imitavano il nostro modello occidentale e che sostanzialmente ci ammiravano. Infatti, molti erano dei regimi in cui vigevano analoghi modelli culturali di tipo europeo, con ideologie partorite dall’Occidente ed estranee in origine a quei Paesi.

Erano spesso quei regimi, infatti, nostre filiazioni culturali, laicisti, nazionalisti, socialisti, vicini addirittura a un certo modello giacobino, illuminista e modernista. Lo stesso fenomeno avveniva nell’America latina, dove gli USA perseguitavano sistematicamente tutte le realtà di tipo bolivariano e con radici giacobine, e questo avveniva dal messicano generale Sant’Ana in là.

Pochi sono informati che la rivolta texana di Forte Alamo è scoppiata perché il Presidente messicano aveva fatto una nuova costituzione più democratica in cui si aboliva, in Messico (di cui il Texas era parte), la pratica dello schiavismo. Molti insorti erano coloni e latifondisti che usavano fare lavorare le loro terre da mano servile. A causa della soppressione dello schiavismo, ci fu una seconda rivolta dei texani che si ribellarono quando lo schiavismo fu abolito da Abramo Lincoln, dato che in Europa, inglesi e francesi, gli ultimi commercianti avevano già proibito la pratica dal 1830.

Oggi, per reazione al continuo martellamento neocoloniale, alle guerre preventive, nel mondo islamico è nato un radicalismo islamista, un fenomeno di fuga da un Occidente che fa solo paura e che non ispira più alcun senso imitativo. A causa della nostra esagerata avidità, siamo passati dall’essere un modello ad essere il nemico da fuggire.

Occorre ricordare che Gandhi era un valente ed inserito avvocato, oltre che un intellettuale perfettamente integrato nella cultura anglosassone. Infatti, vestiva con una ricercata moda londinese, pensandosi totalmente europeizzato. Solo quando il futuro Mahatma ha aperto gli occhi, ha compreso che la famosa inclusione è una trappola retorica. Di conseguenza, si disfece degli abiti europei per indossare il dhoti, l’abito tradizionale dei contadini dell’India, utilizzando come tessuto il bianco khafi prodotto dalle donne indiane nelle proprie case e non importato dagli inglesi.

Gandhi aveva compreso che ognuno dev’essere se stesso e non deve copiare alcun modello estraneo. Quella del Mahatma fu la prima rivolta antiglobalista. Dall’episodio di Gandhi ed altri similari, gli occidentali avrebbero dovuto comprendere che aumentando la pressione su varie realtà sarebbero nate rivolte identitarie in ogni parte del mondo. Ora che è tardi, se ne sono resi conto e, per rimediare, hanno demonizzato la parola sovranismo.

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