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I Musei Diocesani custodi dell’identità locale. L’esempio del Museo Diocesano di Catania: luogo di dialogo tra presente e passato
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I Musei Diocesani custodi dell’identità locale. L’esempio del Museo Diocesano di Catania: luogo di dialogo tra presente e passato

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Museo Diocesano di Catania, Palazzo dei Chierici. Al centro Porta Uzeda.

Il dibattito sulla centralità dei musei diocesani nelle logiche di dialogo tra presente e passato, tra territorio e comunità, è stato oggetto di studi, confronti e incontri negli ultimi decenni. Nel 2016 l’AMEI (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani) sottoscriveva un accordo con il Mibact, il quale riconosceva il ruolo e la specificità dei musei ecclesiastici impegnandosi a valorizzarli e promuoverli. Questa particolare attenzione è dovuta alla unicità delle opere conservate in un Museo Diocesano, le quali sono spesso commissionate da istituzioni locali, dunque, risultano essere strettamente legate ai luoghi in cui sono state create. Inoltre, un museo diocesano ha come primo obiettivo quello di restituire al manufatto esposto la memoria della sua funzione originaria, dunque, le scelte iconografiche e i contesti storici-devozionali riflettono questa connessione.

È importante ricordare che le opere esposte erano originariamente destinate al culto e alla pratica attiva della fede cristiana: un tempo si trovavano nelle chiese o nelle sacrestie e venivano utilizzate per occasioni liturgiche o devozionali. Per comprendere appieno queste opere, è essenziale considerare il loro significato spirituale come parte integrante di esse. Considerando questi fattori, un Museo Diocesano risulta essere un autentico “luogo della memoria” della Chiesa “locale”, racconta la storia della comunità cristiana che lo ha generato e, opportunamente “comunicato”, espone quei rapporti intercorsi nei secoli tra artisti, committenti, comunità.

Il Fercolo processionale di Sant’Agata custodito nella Sala 9 (Casa Vara) del Museo Diocesano di Catania.

Esempio d’eccellenza nel panorama siciliano, ma non solo, il Museo Diocesano di Catania, inaugurato il primo febbraio 2001 da Sua Eccellenza Monsignor Luigi Bommarito. L’Istituzione sorge nel Palazzo del Seminario dei Chierici, attiguo alla Cattedrale di Sant’Agata.

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Sala IV – Arredi argentei delle chiese della Diocesi, Museo Diocesano di Catania.

Nove sale, dislocate su quattro piani, nelle quali vengono esposti quei manufatti che sono testimonianza della comunità diocesana, molti dei quali provenienti dalla vicina Cattedrale. Ulteriore elemento di pregio della struttura sono le due terrazze con rispettivo affaccio su piazza Duomo e Porta Uzeda, punti unici dove poter acquisire una panoramica della città potendone ammirare dall’alto Piazza del Duomo, lo svettare cupole delle chiese del centro storico, l’imponenza dell’Etna e le sfumate note blu del Mar Ionio. Inoltre, dal Museo è possibile accedere al complesso sotterraneo delle Terme Achilliane, strutture termali oggi sotterranee, databili al IV-V secolo, di cui rimane una piccola porzione visibile sotto piazza del Duomo.

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Interno delle Terme Achilliane, Catania.

Il percorso permette di ammirare da vicino i grandi capolavori dell’oreficeria e argenteria siciliana, i paramenti della Cattedrale e della chiesa della Diocesi, gli arredi preziosi dedicati alla Santa Patrona Agata. Inoltre, è possibile ammirare da vicino il fercolo processionale della Santa Patrona Agata, nella sala che custodisce la macchina processionale durante tutto l’anno, nota ai catanesi come “Casa Vara”. Nella prestigiosa pinacoteca si custodiscono alcuni dei dipinti più importanti della città di Catania, opere databili dal XIV al XVIII secolo: tra queste la splendida Madonna in trono con il Bambino e San Giuseppe dipinta da Bernardino Niger e databile intorno alla metà del XVI secolo.

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(Part.) Bernardino Niger, Madonna in trono con il Bambino e San Giuseppe, metà XVI sec., Museo Diocesano, Catania.

Conoscere la storia del territorio etneo attraverso la prestigiosa Istituzione è un modo validissimo per vivere un’esperienza personale unica, sia dal punto di vista culturale e religioso che da quello più intimo dell’introspezione personale. Una buona pratica per ricordare a se stessi di vedere oltre la materialità dei manufatti al fine di riconnettersi con quei simboli che sono stati e sono l’effigie di una comunità.

Il Museo Diocesano è un invito ad incontrare di persona lo spirito di un luogo, un primo passo verso la buona pratica del peregrinare di chiesa in chiesa, laddove vi è la casa della comunità. È nelle chiese delle nostre città che si custodisce l’ immenso patrimonio storico artistico costituito da pale, tele, sculture, marmi, organi, suppellettili, fercoli processionali, manufatti che hanno necessita di essere incessantemente “parlati” al fine di essere preservati, custoditi, comunicati. Il Museo Diocesano invita a immergersi in una realtà che guarda all’esperienza del “museo diffuso” ma con una capacità d’osservazione per il visitatore accresciuta dall’esperienza “formativa” creatasi grazie al lavoro della stessa Istituzione.

Per ulteriori riferimenti e informazioni sulla visita, rimando al sito dell’Istituzione:
https://museodiocesanocatania.com/

 

Bibliografia

Il Museo Diocesano di Catania (a cura dell’Ufficio per i Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Catania), Edizioni Arcidiocesi Catania, 2017.

 

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