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Olgiata

Fine del romanzo “Vite artistiche”.

Teofilo era ritornato all’Olgiata nella sua casa paterna. Mentre rivisitava tutti i luoghi della sua infanzia nella sua mente riaffioravano tanti ricordi. Attraversando i palazzetti rossi dell’isola 102 ripensava ai momenti spensierati che passava assieme ai suoi amici giocando con i gavettoni.

Passando per la labirintica isola 106 ricordava le partite di calcio giocate nel suo parco interno. Teofilo vagava lungo le strade e le isole del comprensorio ripensando alle tante passeggiate che aveva fatto assieme alla madre e a tutti i saggi insegnamenti che gli aveva dato. Improvvisamente si ritrovò di fronte al panorama suggestivo e affascinante del Monticchio Olgiata (tomba etrusca risalente alla fine del VII inizi VI secolo a.C.).

Mentre risaliva lungo il tumulo della tomba sentiva da lontano i suoni di una danza antica che lo riportavano indietro nel tempo in epoche arcaiche. Davanti ai suoi occhi c’erano contadini che aravano la terra e donne che filavano la lana. C’erano uomini intenti a portare otri di vino che festeggiavano la vendemmia. In quel momento Teofilo entrò in contatto con un’energia spirituale che emanava dal tumulo e che lo metteva in contatto con tutte le necropoli del territorio laziale e toscano. Era un’energia potente che lo portava ad amare il bene più prezioso al mondo: “la vita”. Teofilo era guidato da questa forza spirituale che lo portava ad attraversare un viottolo immerso nella lussureggiante campagna. Mentre camminava attraversava radure, boschetti, torrenti. Aveva raggiunto uno spazio campestre che costeggiava un fitto bosco.  Prima di inoltrarsi nella foresta aveva notato che c’era una ragazza che lo stava aspettando seduta vicino a un leccio. Aveva il corpo robusto e slanciato, il viso delicato e i capelli lunghi lisci che le ricadevano sulle spalle. Dopo un po’ di tempo la riconobbe. Era una sua ex compagna di scuola delle medie e si chiamava Marina. I due si erano ritrovati dopo tanto tempo ed erano molto felici. Mentre guardavano la campagna sconfinata ricordavano tutti i momenti passati insieme: le feste, le partite di tennis, le nuotate in piscina, i videogiochi. Teofilo e Marina si presero per mano e insieme volavano verso l’amore e verso la libertà.

Bibliografia:

Nino Salvaneschi, “Saper Amare. Saper Soffrire. Saper Credere”. Casa Editrice Nino Dall’Oglio Milano 1948

Andrè Bazin “Che cos’è il cinema”. Editrice Garzanti 1999

Paolo Mereghetti, “Dizionario dei film” Editrice Baldini e Castoldi 2017

Lucilla Albano, “Il secolo della regia” Editrice Marsilio  2003

Antonio Costa, “Saper vedere il cinema” Editrice Bompiani  2002

Paolo Russo, “Breve storia del cinema italiano” Editrice Lindau 2002

Lorenza Mochi Onori e Rossella Vodret, “Capolavori della Galleria Nazionale d’Arte Antica” Editrice Gebart   2001

Sergio Guarino e Patrizia Masini, “La Pinacoteca Capitolina” Fratelli Palombi Editori 2000

Sivigliano Alloisi “Guida alla Galleria Corsini” Editrice Gebart 2002

Maria Lucrezia Vicini, “Guida alla Galleria Spada” 1998

Giorgio Taffon, “Maestri e drammaturghi del teatro italiano del 900” Editori Laterza 2005

Lea Vergine, “Body art e storie simili” Editrice Skira Milano 2000

Lea Vergine, “L’arte in trincea” “Lessico delle tendenze artistiche 1960-1990” Editrice Skira Milano 1999

Bartolomeo Rossetti, “I bulli di Roma” Editori Tascabili Economici Newton 1996

Catalogo d’arte del Collettivo Curatoriale Luiss Master Of Art riguardante la mostra d’arte contemporanea “Sublimina” presso il Museo delle Mura Aureliane 15 dicembre 2016-10 gennaio 2017

Catalogo d’arte riguardante la mostra d’arte contemporanea per il Decennale del Mitreo di Iside di Corviale 26 maggio-15 giugno 2017

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