Aldo Francesco Ciaccio è uno spirito libero e attento ai cambiamenti del mondo, uno dei pochi artisti a dire di non aver scelto la musica, ma di esserne stato sedotto e averla introdotta per sempre nella sua vita e nel suo cuore, perché gli piace. La chitarra per lui è uno strumento magnifico nella sua tecnica, ma freddo. E’ la mano e lo studio dell’artista a generare lo spessore e la qualità artistica.
L’arte per lui non è genialità se non intesa come una forte attitudine a perfezionarsi rimanendo semplici: “Morricone è un grande artista, forte del suo studio e della sua applicazione, per il quale lui non si considera un “maestro” in quanto sente che è la musica a raccogliere le sue emozioni. Egli, infatti, è riuscito a mantenere quella semplicità che ci rende universali e a cogliere quei valori eterni. La semplicità è la capacità di far arrivare al concetto con poco, tutto il resto è orpello”.
La seduzione dell’arte
Una chitarra italiana di nome Eco che arriva da Caltagirone col fratello più piccolo sino a Como, comincia così con le canzoni di Celentano il piacere di iniziare a suonare e cantare insieme.
Senza il conservatorio studia con grande impegno in solitudine dopo il lavoro da operaio a Como per trovare la propria sonorità. Aldo Francesco Ciaccio sostiene che abbiamo una sola bocca al contrario degli occhi e delle orecchie per concentrarci di più sull’ascolto. Una propria voce musicale con cui egli si definisce di volta in volta come un racconto fluido e continuo della propria vita. Non sono fasi definite da uno stile, ma come un’orma dietro l’altra segnano un percorso imprevedibile che offre un viaggio sonoro arrangiato in base allo stato d’animo e ai sentimenti da trasmettere in quel momento.
Quando il divino e l’umano si incontrano
In un paese della Calabria, in provincia di Catanzaro, Aldo Francesco è il terzo degli allora quattro fratelli: Carlo Giovanni, Umberto Camillo e Giuseppe Rocco.
I suoi occhi scuri e profondi brillano di una scintilla appassionata che brama alla conoscenza. Così quando la nonna chiede:” vuoi venire su con nonnina?” la risposta è immediata e decisa e a soli quattro anni risponde annuendo con la testa sì. La mamma Paola cerca di frenare il figlio, ma senza esitazione il piccolo Francesco replica:” Nonna andiamo, io qui mi sono annoiato”.
Aldo Francesco Ciaccio è un moderno Omero, che studia la vita anche recondita dell’animo e vive per più di dieci anni tra gli zingari e ultimi sotto i ponti”. Ascolta e riporta con innocenza negli occhi i suoi valori cristiani nelle storie che canta di tutti i giorni di amare senza possedere come un apostolo.
Le riflessioni di Aldo Francesco Ciaccio
Io non sono un’artista, il mio mestiere è il geometra, si può dire di me che suono e canto i miei brani accompagnato dalla chitarra. Ogni mia canzone non nasce da una ispirazione, ma da un’esperienza ed è per questo che sono racconti di genti e vita vissuta.
In questi dieci anni e più ho suonato per locali, strade e chiese di Roma. I Bambini e gli adulti di qualsiasi età mi salutano entusiasti, perché parlo di loro e si commuovono delle loro storie.
La mia musica è un progetto che non vuole essere retribuito, ma vuole sprigionare quel senso di amore, unità degli uomini in un grande messaggio di pace dagli inizi della mia carriera musicale.
La sacralità dell’arte
La vita di Aldo Francesco Ciaccio è costellata di eventi di grande partecipazione e generosità ed è lì che scaturisce la sua musica e viene “illuminato”. La sua è un’arte di fatti come ama definirla, così anche se siamo al quarto album del cantautore, desideriamo raccontare un aneddoto che rappresenta davvero la chiave di volta del pensiero artistico sin qui descritto.
Una Santa Pasqua
Una calda mattina di Pasqua del 1996 tra le saracinesche dei bar e dei locali che chiudono, quattordici persone si ritrovano affamate sotto l’obelisco di piazza San Domenico Maggiore.
Aldo Francesco Ciaccio senza esitazione inizia a salire l’obelisco di venticinque metri a mani nude attirando l’attenzione di Salvatore il barista del Luise, che disperato grida: ”Professore! Che volete combinare un guaio?”.
Intanto già quattro volanti sono arrivate a sirene spiegate e l’ispettore Francesco suo amico lo riconosce. Il suo volto è contratto, il problema non è solo per l’altezza raggiunta, ma anche per i pali disposti sotto. L’ispettore prima di chiamare i vigili gli chiede: ”Professore cosa fa?”. Al nostro musicista non manca l’inventiva e risponde trattenendo l’emozione: ”Volevo vedere se era vero.” E poco dopo riesce a ritornare intatto poggiando i piedi sulla piazza.
Il barista del locale, Salvatore, su un lenzuolo aveva apparecchiato con lasagne, arancini, pizzette e tutto quello che aveva trovato a disposizione per l’amico e gli altri avventori nel frattempo.
La polizia dopo aver stretto la mano a Ciaccio se ne va complimentandosi per il gesto eroico.
Rimasto solo davanti alla pasticceria Scaturchio la più antica di Napoli e ai nuovi amici che pasteggiavano sereni, scende una lacrima e decide di imbracciare la chitarra cantando con le stesse parole di allora per altri 21 anni “…Ho conosciuto mondi che tu non hai visto mai, ho camminato strade che anche tu percorrerai, ma se non sai pregare non ti devi preoccupare io ti aiuterò a pregare io ti aiuterò a cantare…”. I tredici atei si commuovono, anche essi e applaudono ed è proprio in quel momento che nuove parole affiorano sulle labbra di Aldo” Padre nostro che sei nei cieli venga i tuo regno ave Maria piena di grazia e Santa Maria Jesus cries I love you”.
Ecco che si percepisce il messaggio potente: due donne e un uomo, io ti amo Gesù e Gesù piange. In queste parole scende la trinità senza scriverla.
Aldo Ciaccio non lascia firme
Sentendo di dover comunicare delle storie non cerca visibilità, ma attenzione nei riguardi di quello che secondo lui è l’amore.
Per lui l’amore è la forma più alta di comunicazione e non è di nessuno, ma viene scambiata spesso per proprietà. Necessita lasciare l’altro libero di esprimersi e dare luogo al divino che è in noi nel messaggio cristiano di speranza nel mondo con le nostre azioni e pensieri. L’uomo mi riferisce con tutto l’amore incondizionato cristiano che necessita rivedere con Jean-Marie Gervais presidente di Tota Pulchra una riunione per chiudere nella migliore soluzione possibile il progetto.
Uno sguardo nel tempo presente
Non c’è un tempo migliore di quello che viviamo adesso, questa è anche la filosofia di vita di Aldo Francesco Ciaccio che non insegue le emozioni, ma vive pianamente il suo il presente.
Ha un progetto da sempre nel cassetto e in parte lo ha già realizzato, quello di pubblicare gratuitamente “Jesus cries I love you“ e andare in giro per il mondo a distribuirlo.
La narrazione dei percorsi di vita
Ogni testo ha la sua storia nata da un’esperienza o una conoscenza tra i suoi dischi; una canzone a cui Aldo Francesco Ciaccio è legato in particolare è dedicata al giovane Massimo Troisi.
Ormai Massimo non c’è più e nella sua casa in Sicilia a Malfa dove è stato girato “Il postino”, la sua presenza è stata sostituita da giornalisti invadenti in cerca di notizie. Così nasce la canzone “Caro Massimo stasera”
Studio di vita
Agli inizi della sua carriera artistica appena diciassettenne ha assistito alla scomparsa e alla disperazione che la droga ha portato tra i suoi coetanei a Catanzaro.
Nasce così il suo primo disco che desidera suonare nelle comunità di recupero ecclesiastiche. Non riesce ad entrare fisicamente, ma viene trasmesso per radio. Il primo titolo nel disco “Uomini” e depositato regolarmente alla SIAE nel 1992 era “Bimba eroina” cambiato poi in “Dolce bambina” fu trasmesso da Radio Maria nella città di Erba (CO) durante il 1977.
Il brano è molto intenso parla di un ragazzo di 24 anni che muore sulla spiaggia di Catanzaro lasciando la fidanzata di Treviso di sedici anni sola con la siringa in mano dopo essere morto di overdose.
Un divenire d’impatto
Sentendo cantare Aldo Francesco Ciaccio senti di percorrere la sua vita suonata assieme alla chitarra. Non è lui che ringrazia il suo strumento, ma la sua chitarra che cerca gli accordi del musicista. E’un uomo che ha gli occhi sorridenti, perché ha conservato l’innocenza comprendendo il male del mondo. Forse è per questo che esprime un senso di forte familiarità ed empatia.
Con lui è possibile parlare di tutto mettendo “a nudo” ogni questione senza astio o rancore, infatti vive scevro dai giudizi con una sua forte etica e una visione del mondo che ha come confine la conoscenza.
Ascoltare la sua musica è come passare un pomeriggio con lui, ti racconta come osserva e quello che le persone sono e fanno, forse è per questo che ti affezioni e vorresti continuare ad ascoltare e confrontarti in attesa di un nuovo racconto e magari di un nuovo Cd da amare e condividere.
Sitologia:
https://www.discogs.com/Francesco-Ciaccio-Caro-Massimo-Stasera-Danger-For-You-/release/14920294
https://www.discogs.com/release/14920294-Caro-Massimo-Stasera-Danger-For-You/images
https://www.youtube.com/watch?v=esvpmgvYL1c
https://www.youtube.com/watch?v=Db6KpfB8-G0
https://www.youtube.com/watch?v=7H2sWPEY0AY
https://www.youtube.com/watch?v=bOpP1OYpaNQ