L’artista-Architetto Lorenzo Gresleri (Grelo) e la curatrice Raimonda Zizzi Bongiovanni coinvolgono l’Alvar Aalto Foundation e l’Ambasciata Finlandese a Roma in un programma di valorizzazione dell’opera italiana del Maestro Alvar Aalto.

Il successo dell’iniziativa

8.11.2019 La città di Bologna è invitata nell’Alvar Aalto Cities Network

E’ l’8 novembre 2019 la data dell’avvicinamento dell’Assistente amministrativo dell’Alvar Aalto Foundation, Merja Vainio, al Sindaco della Città Metropolitana di Bologna, Virginio Merola. Avviene via e-mail, all’indirizzo della sua Segreteria come da me suggerito, con un breve testo d’accompagnamento e alcuni allegati, qui di seguito descritti:

  • L’invito all’incontro annuale dei Sindaci delle città aaltiane alla Città di Pori e nel Comune di Eura (in Finlandia) del 6-7 febbraio 2020.
  • La presentazione dell’Alvar Aalto Cities Network che, fondata il 3 febbraio 2017, ha l’obiettivo di riunire le città aaltiane (aaltiana è una città che possiede sul suo territorio un’opera costruita da Aalto) al fine di promuovere la figura del Maestro. Le prime righe sono di un lungo elenco; i membri presenti alla fondazione della rete: Alajärvi, Espoo, Comune di Eura, Helsinki, Jyväskylä, Kotka, Paimio, Pori, Rovaniemi, Seinäjoki, Turku, Varkaus, Fondazione Alvar Aalto; le città che si sono unite più tardi: Hamina, Imatra, Järvenpää, Kouvola, Lahti, Oulu, Vantaa, Raasepori; e le città che hanno aderito fuori dalla Finlandia: Wolfsburg (Germania), Aalborg, (Danimarca).
  • L’agreement da sottoscrivere per avviare l’adesione della Città al Network come la ventiquattresima, precedendo per l’Italia città estere provenienti da Svezia, Islanda, Francia, Svizzera, Massachusetts, New York, Oregon.

Questa comunicazione è di tale rilevanza che anche l’Ambasciata Finlandese a Roma s’interessa alla missiva, rapportandosi direttamente con la Segreteria. Compito del sottoscritto è informare l’Assessore Comunale alla Cultura Matteo Lepore, il giorno 22/10, dell’entusiastico risultato. In quanto meritevole di essere stato relatore alla presentazione stampa dell’iniziativa il 6 Aprile presso la Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio, confido nel suo aiuto ad una risposta positiva dell’amministrazione.

Una ricompensa adeguata da condividere

La scelta della pubblica amministrazione da investire dell’ufficialità dell’invito per la Chiesa di Santa Maria Assunta, è stata vagliata con attenzione dalla Fondazione. Anziché rivolgersi al Comune a cui l’opera è destinata (Vergato) e al Comune ove è collocata (Grizzana Morandi), ha deciso di optare per la Città che ha fatto leva sull’incarico. Parte infatti da Bologna la commessa al Maestro della Chiesa, quale chiesa forese di montagna nell’ambito delle Nuove Chiese di Bologna dell’Arcidiocesi.

Mio il compito invece estenderne la compartecipazione alle altre due Città e all’Unione Comuni Appennino Bolognese, per i rapporti amministrativi con gli 11 comuni aderenti. E alla Regione per la sua propensione alle dinamiche internazionali. Fortemente motivata dal nuovo Assessore alla Cultura Mauro Felicori che anela ad una “Emilia Romagna come terzo polo italiano dell’industria culturale”, dopo Lombardia e Lazio. Dedicando attenzione soprattutto al coinvolgimento del clero cattolico: il Pontificio Consiglio della Cultura, l’Arcivescovo di Bologna Sua Eminenza Cardinale Matteo Maria Zuppi, i Vicari Generali dell’Arcidiocesi Mons.ri Stefano Ottani e Giovanni Silvagni, l’Ufficio Amministrativo e Beni Culturali della Curia di Bologna e Don Augusto Modena Parroco della Chiesa di S. Maria Assunta.

Il Cardinale Lercaro con i coinugi Aalto
10.1.1966 _ Il Cardinale Giacomo Lercaro e i coniugi Alvar ed Elissa Aalto (per gentile concessione di: Archivio Architetto Francesco Scolozzi).

La magnificenza partecipativa della Chiesa

Internazionale-Nazionale-Regionale

A significanza internazionale e nazionale è la generosa possibilità di collaborare con il Pontificio Consiglio della Cultura, per la promozione e la tutela di S. Maria Assunta. Attività necessarie per riscattare questo capolavoro dall’oblio delle ultime decadi. Un capolavoro sommamente espresso da Sua Eminenza Cardinale Gianfranco Ravasi come “uno dei più luminosi esempi di architettura sacra contemporanea.”

A livello territoriale l’Arcidiocesi sostiene l’inserimento di S. Maria Assunta nell’accordo di “valorizzazione del patrimonio religioso” siglato con la Regione il 2/12/2019. Un accordo che trova inaspettatamente una sua genesi proprio nella storia della “nostra” Chiesa riolese, al momento della sua celebrazione il 17/6/1978. Leggiamo qui di seguito le parole pronunziate dall’Arcivescovo di Bologna Sua Eminenza Cardinale Antonio Poma:

“L’Avvenimento che oggi stiamo vivendo con gioia non può essere disgiunto dalla memoria di tempi lontani, quando oltre 1000 anni fa, i vostri padri elevarono non una ma tre chiese, sul monte Cavaloro. A tali imprese essi erano animati dalla loro pietà e profonda fede. Il nostro pellegrinaggio di uomini e di credenti, questa mattina ha preso la strada dei monti. E’ una inversione di marcia rispetto alla tendenza diffusa, che vede folle innumerevoli convogliate verso gli agglomerati urbani. […] Torniamo ai monti, per recuperare il senso di un colloquio non strumentale e di un rapporto veramente umano. Torniamo alle sorgenti, per ritrovare noi stessi, nella quiete e nella contemplazione.”

Parole che suggeriscono percorsi devozionali tra queste gloriose chiese citate. Ad arricchimento di quel turismo di prossimità rilanciato nelle dinamiche socio-economiche attuali (vedasi ad esempio l’attività Crinali).

Parrocchiale

A sviluppo della Parrocchia locale, Don Augusto Modena accetta un confronto con i collaboratori di Aalto -come già fatto dai suoi predecessori Don Luigi Borri e Mons. Gianluigi Nuvoli- per le future opere manutentive. Sarà loro il compito di raffrontarsi con l’Alvar Aalto Foundation nel rispetto istituzionale. Possiamo dire che si “fermano le bocce”. Arginando così il rischio d’ulteriori interventi apocrifi (alcuni facilmente deducibili dal fotoreportage agosto 2019 di Luca Massari) senza il placet degli “addetti ai lavori”. Un atto resosi necessario per l’assenza tutt’oggi di vincoli architettonici che salvaguardino la Chiesa di S. Maria Assunta.

Ma guardo avanti; il 31/1/2020 la Sovrintendente Cristina Ambrosini unitamente al funzionario di zona Architetto Paola Zingarelli, mi assistono individuando nell’art.10 comma 3 lettera D del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio la possibilità di tutelare questa Opera di eccellenza a Monumento Nazionale. Iter che sarà seguito dalla loro dedizione congiuntamente all’Ufficio Amministrativo e Beni Culturali della Curia di Bologna come responsabile della proprietà. Questo processo permetterà l’ingresso nel Network con un bene valorizzato. Mappato nelle sue parti originali da difendere e in quelle aggiunte suscettibili di modifiche.

Interno della chiesa dall'ingresso principale
Interno dall’ingresso principale (©Luca Massari).
Organizzazione del presbiterio nel giorno di apertura della chiesa
L’organizzazione del presbiterio il 17.6.1978, giorno della celebrazione d’apertura al culto della chiesa (per gentile concessione di: Archivio Architetto Giorgio Trebbi).
Aula del presbiterio della chiesa
L’aula dal presbiterio (©Luca Massari).
Aula della chiesa prima dell'apertura
L’aula poco prima dell’apertura al culto (©Archivio Architetto Giorgio Trebbi).
Vista da Ovest della chiesa
Vista da ovest (©Luca Massari).

L’opera di eccellenza

Prima di procedere oltre è necessario fissare i motivi dell’importanza della Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta nella storia; motivi che giustificano il nostro ampio lavoro.

E’ la sola opera a committenza italiana, su una ventina non costruite tra amministrazioni pubbliche e privati (tra cui ricordiamo le famiglie Olivetti, Agnelli, la ditta Ferrero), realizzata dal Maestro in Italia. L’ultima a cui Alvar Aalto si è dedicato rappresentandone così il testamento spirituale. L’unico esempio tipologico di chiesa parrocchiale progettato da un Grande del Novecento. Concepita nel momento storico “clou” della riforma postconciliare. E’ un’opera che permetterà all’Italia d’accedere a questo Network che cresce vertiginosamente, accogliendo così quella ricchezza di mostre e contatti istituzionali propria della rete. Contatti che porteranno ad importanti programmi condivisi a livello internazionale.

Cosa fu fatto nel principio

Gennaio 2019: Il raccolto

La preparazione scientifico-culturale alla richiesta d’ingresso al Network è stata lunga.

Dal Gennaio dello scorso anno coinvolgo professionisti, o i loro eredi, determinanti nelle varie fasi d’incarico e realizzazione della chiesa parrocchiale:

  • Già Sezione tecnica Ufficio Nuove Chiese: Giorgio Trebbi, Glauco e Giuliano Gresleri, Francesco Scolozzi.
  • Già Studio Aalto: Vezio Nava, Federico Marconi, Leonardo Mosso.
  • M. Tamburini, F. Forlay, S. Cassarà, M. Bruni, O. Gentilini, R. Folicaldi, A. Masina.

Con l’occasione che i colloqui mi hanno offerto ne raccolgo l’abbondanza della documentazione: cartigli e disegni originali ed inediti, in parte firmati di pugno dal Maestro; il nastro audio della presentazione del progetto in Sala de’ Carracci di Palazzo Magnani del 3/12/66; una delle sette copie del volume fotografico donato a Papa Montini … In più l’offerta di una scientifica testimonianza orale dei collaboratori di Aalto (ancora oggi tutti presenti!) degli accadimenti.

La soddisfazione di un lungo elenco

La marcia procede con Raimonda Zizzi Bongiovanni che nell’immediato informa il Direttore Tommi Lindh e la Program Manager Nina Heikkonen dell’Alvar Aalto Foundation su vari aspetti. La necessità d’individuare una sede appropriata per la collezione riavvicinata dopo oltre 40 anni e la caratura dei principali professionisti coinvolti in questo progetto. Quindi deposita a riprova della nostra titolarità, l’atto di favore d’incarico quali Responsabile tecnico e Curatrice dei loro fondi d’archivio. Inoltre aggancia il canale istituzionale dell’Ambasciata con l’Assistente Affari Culturali Hilla Okkonen ottenendo una straordinaria e sentita partecipazione.

A nutrimento dell’iniziativa coinvolgo il Console Onorario della Finlandia Lamberto Tacoli, IBC E.R., UNIFI Biblioteca di Scienze Tecnologiche (Architettura), CSAC, Archivio storico del Comune di Bologna, C. S. Cherubino Ghirardacci, CNAPPC, Ordine degli Architetti di Bologna, Dies Domini, Bologna Design Week, Artek, MAMbo, Getty Research Institute, ACF trading e Artefiera (con apertura della mostra Il Vangelo 2° Aalto, Gennaio 2020), Territori Narrative Italian Landscape, l’Associazione Culturale Leitmovie, Arto Kuorikoski (Ricercatore post-dottorato che avanza nella consultazione dei documenti della chiesa presso la Fondazione).

Ricognizione vastissima: l’Appennino bolognese

In questa terra fascinosa già dimora degli Etruschi, le cui imponenti vestigia sono qua attorno sparse, nel tempo, grazie all’immaginazione e sapiente gestione delle amministrazioni locali sono apparse occasioni espositive straordinarie tra cui il Castello Rocchetta Mattei, i Fienili del Campiaro,

allestiti a Museo dagli allievi di Giorgio Morandi, la Casa Museo Giorgio Morandi, dalle cui finestre si può godere del Parco Paesaggistico Morandiano (2018) ed il MuseOntani (del 2019), il Museo Guglielmo Marconi.

Poco distante, a Porretta Terme, il Porretta Soul Festival è stato riconosciuto come una delle manifestazioni musicali più importanti a livello mondiale. E’ qui che si trova il capolavoro del Maestro, un seme di grano in un campo coltivato.

… e Grizzana Morandi

Così marciando incontriamo la Sindaca Graziella Leoni del Comune di Grizzana Morandi. Ella trova un edificio per il Museo prossimo alla chiesa incaricando me del progetto di rifunzionalizzazione. Il compito di Raimonda riguarda invece la definizione di percorsi di valorizzazione e promozione del territorio.

L’idea della territorialità, per la radicazione dell’iniziativa, si manifesta subito con chiarezza di programma. Il nuovo Museo non si deve presentare come un singolo contenitore ma come parte di un “museo diffuso”, capace di raccogliere l’espressione della multipolarità culturale, sociale, e d’accoglienza propria del territorio. Questo è l’unico modo perché la Comunità possa sentirsene parte e custode realmente attiva.

Ma un altro fattore emerge; sebbene le occasioni museali siano tante è il Castello Rocchetta Mattei che domina la scena convogliando prevalentemente a sé il flusso turistico che, dopo la visita, tende ad abbandonare immediatamente il territorio. Tutto è ormai chiaro per il successo: il Museo C.S.M.A.-A.Aalto, comprensivo di un Centro Studi, dovrà iniziare convenzionandosi alla Rocchetta avviando via via tutte le altre collaborazioni.

Una spiegazione che è in grado di risolvere

Il sabato e la domenica il Museo C.S.M.A. farà così tandem con la Rocchetta, rafforzato da servizio navette per un facile scambio. Ragionando a eventi simultanei/interagenti e assolvendo la carenza in Rocchetta di una costante ristorazione, organizzando nel neo-museo adeguati spazi d’accoglienza sia all’interno che all’esterno. Si appronta così un business plan. La bellezza naturalistica della fascia di tutela fluviale del Reno goduta nella sosta ristorativa è un valore turistico che non può essere espresso né dalla Rocchetta arroccata a monte né da nessuna delle altre strutture disseminate.

La Chiesa di S. Maria Assunta essendo baricentro nella distanza (di soli 600 metri) Rocchetta-Museo C.S.M.A. potrà essere sosta della navetta riappropriandosi, pian piano, della sua importanza sul territorio.

Da lunedì a venerdì ospiterà:

  • Una biblioteca pubblica (attività affollate anche nelle Comunità locali come punto d’incontro giovanile) che possa anche accogliere i grafici d’architettura moderna dell’Appennino, al fine di mostrare agli studiosi che l’apice della bellezza aaltiana si mostra in una presente qualità del costruito. Provvista di un’ampia collezione di libri e riviste di collezionisti privati da me individuati.
  • Didattica.
  • Servizi sociali legati a salute pubblica ed emergenze.
  • Momenti d’aggregazione per le diverse fasce generazionali con l’organizzazione calendarizzata di eventi ad hoc per bambini, adolescenti, anziani.

Inoltre si valuta un percorso bike con area di sosta attrezzata proprio al Museo. Immaginiamo una chiamata di artisti internazionali per opere di land-art nel giardino di pertinenza, ma anche di light-art, come inaspettata e magica occasione di luce nella valle del Reno. Apriamo un dialogo con l’imprenditoria cinese per allacciare il museo all’internazionale nuova via della seta. Sono da noi identificati differenti e ingenti fondi di finanziamento privato che affiancheranno quello pubblico.

6.4.2019: in compagnia di relatori eccellenti

Il Comune crede al progetto, investe e coinvolge, dalle dichiarazioni stampa, nella sostenibilità economica Bologna Welcome e la Regione E.R. e nella partecipazione l’Unione Comuni Appennino Bolognese.

Il giorno sabato 6 Aprile avviene la presentazione mediatica a Bologna del neo-museo. Io e Raimonda siamo affiancati da Graziella Leoni, Matteo Lepore e Giuliano Gresleri. Cappella Farnese è al completo. Il Vicesindaco Franco Rubini è in seconda fila (futuro Sindaco del Comune). La stampa attenta risponderà con ampie pagine scritte nei giorni a seguire, a tal punto che Leonardo Mosso commenta:

“Ho letto con molto interesse pure gli articoli a stampa da lei allegati e spero vivamente che il Museo dedicato ad Alvar Aalto, mio indimenticato e grande Maestro, possa trovare nella intelligente Bologna e nei suoi cittadini le basi per la sua mirabile realizzazione.”

16.5.2019: i numeri in un simile spazio

Così il 16/5/2019 deposito il progetto preliminare al Comune di Grizzana Morandi che vagliato dalla giunta è assunto. Ecco in Relazione la descrizione ed i numeri dello spazio architettonico a disposizione:

Il presente progetto si propone d’intervenire su un edificio già in essere: l’ex Centro di ricerca applicata ad uso dimostrativo e residenziale sito in via Nazionale n. 134 a Riola di Vergato, da poco tempo preso in gestione dal Comune di Grizzana Morandi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna […] Il Centro […] è formato da: n.5 Tipologie a schiera, per un totale di 650 mq; un blocco Magazzini e depositi, di 200 mq; ed il Centro Ricerche, detto Meeting hall, che ne conta 400 mq, distribuito su due livelli con ampio doppio volume di affaccio l’uno sull’altro

e della pertinenza: 7 ettari di terreno, la collina quale schiena, un piccolo lago in prossimità, e la via Nazionale che affianca il fiume Reno fintanto che non incontra il Limentra.

La definizione si rivolge sino al dettaglio delle finiture e degli arredi. Attendo l’incarico alle altre figure professionali, per definire impianti e strutture necessari alla stesura del progetto definitivo.

Planimetria generale Museo Aalto
Planimetria generale MUSEO C.S.M.A. – A. AALTO.
Pianta dei due livelli del Museo Aalto
Piante dei due livelli MUSEO C.S.M.A. – A. AALTO.

27.5.2019: la virtù agisce su una terra feconda

La lista Qualità e futuro conferma nell’offerta culturale del programma di mandato 2019-2024 del candidato Franco Rubini la volontà della realizzazione del Museo. La lista vince e il progetto culturale continua.

Una maggiore abbondanza

Tante sono le realtà che partecipano a firmamento culturale, turistico e imprenditoriale all’iniziativa. Una nuova offerta museale deve infatti rispondere a principi di fattibilità -così come una impresa sia essa di piccole, medie o grandi dimensioni- ed essere così ampia e motivata che, costruita nei suddetti principi, possa crescere in ulteriori investimenti privati senza ne spegnersi ne retrocedere.

Tutto è qui predisposto rispondendo ancor prima di ogni altra cosa alle esigenze sociali d’incontro della Comunità locale; tutto è ormai semplice perché impostato e ragionato. A seguito degli sviluppi attesi potremmo, io e Raimonda, presentare altri rilevanti documenti dei Grandi del Novecento meritevoli anch’essi d’attenzione internazionale.

Print Friendly, PDF & Email